La Primavera di Botticelli. Un’interpretazione botanica

Mirella Levi D’Ancona
La Primavera di Botticelli
Un’interpretazione botanica
Casa Editrice Leo S. Olschki, Firenze, 2024,
XVIII-94 pagine, € 20,00,
www.olschki.it

Gesù esortava ad apprendere l’insegnamento delle parabole dagli alberi da frutto (Matteo 24,32-35).

Nella Bibbia i richiami floreali sono molteplici.

La Primavera di Botticelli (1482 circa) è una tempera su tavola in cui vi sono anche citazioni botaniche con origini nella letteratura classica.

“M’ama, non m’ama”, sfogliando la margherita, fiore della prova d’amore ed attributo della primavera divenne anche attributo di Venere (così in Ovidio).

L’opera botticelliana è ancora da scandagliare con diversi risvolti, eccone ora un’interpretazione di rilievo, dalla visuale botanica, forse sorprendente ma non improvvisata di Mirella Levi D’Ancona.

La sinossi del libro:

«L’esuberanza, la pienezza e l’eleganza della Primavera hanno reso l’opera di Botticelli celebre in tutto il mondo; ed è proprio per questo che oggi viene considerata come ‘il simbolo’ della Galleria degli Uffizi. Il volume ne ripercorre la bellezza e focalizza l’attenzione sui 40 tipi di piante diverse che l’artista dipinge con minuzia di particolari, permettendoci di riscoprire una moltitudine di significati e suggestioni che conducono al cuore più profondo di quel periodo straordinario che va sotto il nome di Rinascimento».

L’autrice

Mirella Levi D’Ancona (1914-2014) fu critica d’arte italiana naturalizzata statunitense. Esperta di storia della miniatura e iconologia, si è specificatamente occupata della simbologia delle piante nella pittura italiana del Rinascimento. È famosa per i suoi studi su Botticelli e nel 1983 aveva pubblicato:

Botticelli’s «Primavera» A Botanical Interpretation Including Astrology, Alchemy and the Medici,

nel 2024 è stata pubblicata l’edizione italiana, più sintetica, con la traduzione a cura di Sarah Cuminetti e Cinzia Pasquini, Premessa di Eike D. Schmidt,Introduzione di Lucia Tongiorgi Tomasi, «Natura e simboli nelle erbe, piante e fiori della Primavera di Botticelli».

Come ha scritto Gloria Fossi, recensendo il volume per la rivista Art e Dossier,n.10/2024:

«La datazione, quanto mai discussa, i significati simbolici, le fonti, il committente della grande tavola restano uno dei grandi misteri della storia dell’arte, fra i più indagati, come opportunamente ripercorre il saggio introduttivo, e il libro non può mancare sugli scaffali non solo di chi studia temi simili, ma anche di tutti gli appassionati di arte e simbologia botanica. Sono tante, e interessanti, le osservazioni enciclopediche di D’Ancona».

Si veda dell’editore Olschki anche Il linguaggio dei fiori, di Charlotte de Latour, traduzione di Giuseppina Garufi, un classico ottocentesco in materia, pubblicazione illustrata con le tavole di Pancrace Bessa, “piccoli capolavori della pittura botanica coeva”. È incluso un Dizionario del linguaggio dei fiori.