Un solo giusto, per la pace?

In questi giorni un altro focolaio di conflitto si è aperto, come a confermare quella ‘terza guerra mondiale a pezzi’ evocata da papa Francesco. Ai due conflitti in Ucraina e in ‘Terrasanta’, scrivo con le virgolette perché la Terrasanta oggi è terra di sangue, si è aggiunto un terzo focolaio nel Mar Rosso dove interessi enormi per il commercio internazionale sono minacciati dalle aggressioni dei miliziani yemeniti Houthi.

 Ancora una volta “c’est l’argent qui fait la guerre”. Non serve traduzione. In questi giorni ho ripreso in mano alcune pagine del Primo Testamento, laddove leggiamo che il Signore si sia stancato dell’umanità in preda alla malvagità e decida di sterminarla. E forse non c’è malvagità più grande della guerra. “Il Signore vide che la malvagità degli uomini era grande sulla terra e se ne addolorò in cuor suo. Il Signore disse: Cancellerò dalla faccia della terra l’uomo che io ho creato e con l’uomo anche il bestiame e i rettili e gli uccelli del cielo, perché sono pentito di averli fatti. Ma Noè trovò grazia agli occhi del Signore” (Gen 6,5ss.). Il diluvio distruggerà una umanità malvagia ma grazie al giusto Noè l’umanità avrà ancora futuro. Analoga situazione nei giorni di Abramo (Gen 18,16ss.). “Il grido di Sodoma e di Gomorra è troppo grande e il loro peccato è molto grave. Voglio scendere a vedere se proprio hanno fatto tutto il male di cui è giunto il grido fino a me, lo voglio sapere”. Ma Abramo intercede, si mette in mezzo tra il Signore e le due città corrotte. Intercedere vuol dire appunto mettersi in mezzo tra due avversari. Stupendo l’ardire di Abramo: “Davvero sterminerai il giusto con l’empio? Forse vi sono cinquanta giusti nella città, davvero li vuoi sopprimere? E non perdonerai a quel luogo per riguardo ai cinquanta giusti che vi si trovano?”. Conosciamo il seguito di questa sorta di ‘braccio di ferro tra Abramo e il Signore’. Ma se i Giusti saranno solo 45? … o solo 30? … o solo 20? Il calcolo al ribasso si ferma, nel testo, a dieci… ma abbiamo capito: basterà un solo giusto perché grazie a lui la strage minacciata dal Signore sia revocata. Basterà un solo giusto per scatenare non l’ira ma la sconfinata misericordia del Signore. Quante volte dinanzi al male che dilaga nel mondo e la guerra ne è forse l’espressione più devastante, ci chiediamo perché il Signore taccia, perché non intervenga. La risposta sta proprio nelle due pagine appena evocate: a noi, ad un solo Giusto il Signore domanda d’essere salvezza per l’intera umanità. E questo unico Giusto ha il nome di Gesù, il Nome che salva.

Di fronte alle immagini di questi luoghi diventati distese di macerie e immensi cimiteri mi chiedo se ognuno di noi non è chiamato ad essere quel Giusto che inter-cede per la pace? La pace è dono dell’Eterno ma occorre almeno un Giusto che la implori. Questo è, per me, il significato dell’appello a pregare per la pace, anche con queste parole:

Signore, che cos’è mai l’uomo perché di lui ti ricordi, il figlio dell’uomo perché te ne curi?

L’hai fatto poco meno di un dio chiamato a condividere la tua vita e il tuo amore,

eppure si corrompe fino a desiderare la morte, fino a vivere d’odio.

Guarisci i cuori che si consegnano a sentimenti violenti e cattivi,

le menti che si dedicano al male,

le forze impegnate a far soffrire

i progetti che opprimono i popoli,

che trasformano anche i bambini in strumenti di morte,

che sfigurano la bellezza, che umiliano le persone.

Guarisci! Converti! Liberaci dal male!

Donaci il tuo Spirito, Padre nostro che sei nei cieli,

donaci il tuo Spirito perché abbondino i suoi frutti,

amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé.

Donaci il tuo Spirito, Padre nostro,

perché impariamo ad essere tuoi figli,

ad essere forti nel bene, sapienti nelle scelte,

fiduciosi sempre nella tua presenza,

coraggiosi nel costruire la civiltà dell’amore.