La Natura secondo i Brooklyn Rider

Grande successo per il concerto ecologista dei Brooklyn Rider agli Amici della Musica di Firenze ispirato ai quattro elementi naturali: fuoco, acqua, terra e aria.

Lo scorso 15 gennaio 2024, i Brooklyn Rider si sono esibiti al Teatro della Pergola di Firenze, ospiti della stagione concertistica degli Amici della Musica. Il concerto, intitolato “Healing Modes”, era ispirato ai quattro elementi naturali: fuoco, acqua, terra e aria. Un tema che richiama l’urgenza di una maggiore consapevolezza e responsabilità ecologica, ma anche la capacità della musica di guarire e di trasmettere emozioni.

Quartetto d’archi americano che si distingue per la sua versatilità e creatività, i Brooklyn Rider sono nati nel 2005 come un progetto collaterale dei membri del Silk Road Ensemble. Il gruppo formato da Johnny Gandelsman e Colin Jacobsen (violini), Nicholas Cords (viola) e Michael Nicolas (violoncello) ha saputo esplorare e combinare diversi generi musicali, dalla musica classica alla world music, dal jazz al rock, dalla musica contemporanea alla musica popolare.

Il concerto

Il programma del concerto prevedeva la esecuzione di cinque brani, scelti tra opere di vari compositori, da Beethoven a Glass, passando per Ravel e Bartók. Ogni brano era associato a uno degli elementi naturali, e rappresentava un modo diverso di interpretare e di esprimere la relazione tra l’uomo e la natura.

Il primo brano era il “Quartetto per archi n. 15 in la minore, op. 132” di Ludwig van Beethoven, dedicato all’elemento fuoco. Questo quartetto, scritto nel 1825, quando il compositore era già sordo, è una delle sue ultime opere, e riflette il suo stato d’animo tra sofferenza e speranza. Il movimento centrale, intitolato “Canzona di ringraziamento offerta alla Divinità da un guarito, in modo lidico”, è una preghiera di gratitudine per il recupero della salute, dopo una grave malattia. I Brooklyn Rider hanno suonato questo brano con intensità e passione, evidenziando il contrasto tra le parti drammatiche e quelle serene.

Il secondo brano era “Kanto Kechua n. 2” di Gabriela Lena Frank, dedicato all’elemento acqua. Questo brano, scritto nel 2019, fa parte di una serie di cinque pezzi commissionati dai Brooklyn Rider, e si ispira alla musica e alla cultura degli indigeni andini. Il titolo si riferisce al kanto kechua, una forma di canto popolare in lingua quechua, parlata dagli abitanti delle Ande. Il brano evoca il suono e il movimento dell’acqua, che scorre tra le montagne e le valli, e simboleggia la vita e la fertilità. I Brooklyn Rider hanno suonato questo brano con delicatezza e fluidità, creando un’atmosfera suggestiva e poetica.

Il terzo brano era “Quartetto per archi n. 2” di Philip Glass, dedicato all’elemento terra. Questo brano, scritto nel 1983, è tratto dalla colonna sonora del film “Mishima: A Life in Four Chapters” di Paul Schrader, dedicato alla vita e alla morte dello scrittore giapponese Yukio Mishima. Il brano si basa sulla ripetizione e sulla variazione di brevi motivi, che creano una sensazione di ipnosi e di trance. I Brooklyn Rider hanno suonato questo brano con precisione e sincronia, enfatizzando il ritmo e la struttura del brano.

Il quarto brano era “Quartetto per archi n. 2” di Maurice Ravel, dedicato all’elemento aria. Questo brano, scritto nel 1903, è considerato uno dei capolavori del compositore francese, e mostra la sua abilità nel combinare armonia, melodia e timbro. Il brano è caratterizzato da una grande varietà di colori e di atmosfere, che richiamano le impressioni e le sensazioni suscitate dall’aria, come il vento, il profumo, il calore, il freddo, la luce, l’ombra. I Brooklyn Rider hanno suonato questo brano con eleganza e raffinatezza, esaltando la bellezza e la ricchezza del brano.

Il quinto e ultimo brano era il “Quartetto per archi n. 4” di Béla Bartók, dedicato all’elemento etere. Questo brano, scritto nel 1928, è una delle opere più innovative e originali del compositore ungherese, e mostra la sua influenza della musica popolare, della musica contemporanea e della musica extraeuropea. Il brano è strutturato in cinque movimenti, di cui i primi e gli ultimi sono simmetrici, così come i secondi e i quarti, mentre il terzo è centrale e isolato. Il brano presenta una grande varietà di tecniche e di effetti sonori, che creano una sonorità inedita e sorprendente. I Brooklyn Rider hanno suonato questo brano con bravura e audacia, dimostrando la loro capacità di adattarsi e di sperimentare.

Il concerto “Healing Modes” è stato un evento musicale di alto livello, che ha saputo coinvolgere e emozionare il pubblico fiorentino. Il quartetto d’archi ha mostrato la sua maestria e personalità, interpretando con sensibilità e originalità le opere di vari compositori è riuscito a creare un ponte tra tradizione e modernità, tra musica e natura, tra arte e vita.

I Brooklyn Rider sono un quartetto d’archi che non smette mai di stupire e di innovare, e che merita di essere conosciuto e apprezzato da tutti gli amanti della musica. 🎶

Il quartetto

I Brooklyn Rider sono nati nel 2005 come un progetto collaterale dei membri del Silk Road Ensemble, il gruppo fondato dal violoncellista Yo-Yo Ma. Il nome si ispira al gruppo di artisti The Blue Rider, che pubblicava un almanacco eclettico di opere d’arte, saggi e musica come testimonianza del proprio tempo, offrendo una prospettiva per il futuro e un’apertura verso tradizioni artistiche ed estetiche diverse. I Brooklyn Rider – composti da Johnny Gandelsman e Colin Jacobsen (violini), Nicholas Cords (viola) e Michael Nicolas (violoncello) – si distinguono per la loro versatilità e creatività, esplorando e combinando diversi generi musicali, dalla musica classica alla world music, dal jazz al rock, dalla musica contemporanea alla musica popolare. Hanno collaborato con musicisti di fama internazionale, come il kamancheh player Kayhan Kalhor, il banjo player Béla Fleck, la cantante Anne Sofie von Otter, il mandolinista Avi Avital, il clarinettista Kinan Azmeh e la cantante Magos Herrera. Hanno fondato il Stillwater Music Festival nel 2006 per presentare nuovi repertori e collaborazioni, e hanno partecipato a numerosi festival e concerti in tutto il mondo. Hanno registrato diversi album, tra cui Passport, Dominant Curve, Seven Steps, A Walking Fire e Healing Modes, ricevendo lodi dalla critica e dal pubblico. Sono stati scelti dal compositore Philip Glass per registrare i suoi quartetti per archi, e hanno commissionato nuove opere a compositori emergenti e affermati. Sono anche impegnati nell’attività didattica e sociale, tenendo residenze, masterclass e workshop in varie istituzioni e comunità. I Brooklyn Rider sono un quartetto d’archi che non smette mai di stupire e di innovare, e che merita di essere conosciuto e apprezzato da tutti gli amanti della musica.