Avviare processi

Immagine a mosaico di Papa Francesco di spalle in un giardino

Non è facile farsi largo in questa valanga di parole e ricordi di Papa Francesco che ciascuno sente il dovere o la necessità di proporre da ogni pertugio. Forse è il caso – in questo momento – di suggerire come un monito, una pietra angolare, un faro, un segnale di direzione che il Papa argentino ha indicato con chiarezza e coerenza: “Noi dobbiamo avviare processi più che occupare spazi”. “Avviare processi” significa porre gesti e scelte che percorrano una rotta precisa, che aprano nuovi varchi nelle sabbie mobili delle incertezze liquide che ci avvolgono, che sappiano dire bandendo la presunzione del compiuto e perseguendo piuttosto quella del compito. Per questo dovremmo essere capaci di silenzio e di contemplazione. Di fronte al gesto di chinarsi a baciare i piedi dei contendenti sud-sudanesi, alla scelta di Lampedusa come prima meta oltre le mura leonine, di mostrarsi negli ultimi giorni senza gli abiti canonici consueti del pontefice, solo per fare alcuni esempi. Ciascuno di quei gesti e di quelle scelte trasudano futuro, ovvero innescano un processo che solo può accogliere chi è capace di silenzio. E di cammino.