CartaSìa: l’apparente leggerezza della carta
di e con Miriam Costamagna, Andrea Lopez Nunes e Andrea Rizzo / Giovanni Consoli
movimenti scenici: Andrea Rizzo
scene: Miriam Costamagna, Andrea Lopez Nunes
tutor: Matteo Moglianesi
costume e maschera: Ilaria Ariemme
voce radio: Massimo Somaglino
Una produzione Drogheria Rebelot / BIBOteatro
in collaborazione con Laboratori Permanenti e La Corte Ospitale – Forever Young 2022 con il sostegno di Periferie Artistiche – centro di residenza multidisciplinare della regione Lazio, MiC Direzione Generale dello Spettacolo – Regione Lazio Assessorato alla Cultura e Politiche Giovanili
Spettacolo vincitore del bando “Portraits on Stage” 2021, finalista del Premio N Uovo Teatro 2021 e finalista del bando Forever Young 2022 – La Corte Ospitale
Visto per voi
3 luglio 2023 – Teatro Brecht – Perugia
Dopo una giornata trascorsa a parlare e ad andar per teatri (nello stesso pomeriggio ho assistito a Stazione Capitini di Bottegart con la regìa di Sandro Mabellini, ma di questo ve ne parlerò un’altra volta) ho chiuso la serata deliziata da questo spettacolo inserito – come l’altro – nel cartellone di Gelatine. Festival di teatro per ragazzi realizzato da Fontemaggiore che si è tenuto dal 3 al 6 luglio in 6 città umbre.
Deliziata dicevo, e aggiungerei incantata, dall’atmosfera che scene e attori hanno saputo creare. Dai colori caldi e omogenei dell’attrezzeria che staccano sullo sfondo nero, all’uso sapiente delle luci, ai movimenti fluidi dell’attore e degli altri elementi che prendono man mano forma sulla scena – solo alla fine assumeranno un aspetto antropomorfo – tutto concorre a riportarci indietro nel tempo a quando eravamo bambini privi di sovrastrutture mentali, sociali, culturali e linguistiche e a farci sognare per 55 minuti.
Uno spettacolo per bambini, ma non solo
In bambini in sala, membri della giuria che in questo festival sono chiamati a votare il loro spettacolo preferito, ridono divertiti delle stranezze che accadono a Bruno – artista geniale in crisi – all’inizio della storia per poi farsi silenziosi mentre ammirano i volteggi del misterioso essere di carta che interagisce con il nostro protagonista.
Se è vero che il teatro è magia, al teatro Brecht di Perugia ho assistito ad una magia dentro la magia! Ho lasciato l’edificio in punta di piedi, con un sorriso sereno e rilassato stampato sulla faccia e, vista l’ora ancora accettabile, mi sono regala un gelato alla vaniglia, bianco come il dolce omone di carta che avevo appena salutato.
Linguaggi e messaggio
Spettacolo che utilizza il linguaggio del teatro fisico e del teatro su nero splendidamente riuscito e azzeccato per un pubblico a partire dai 6 anni – tout public, CartaSìa è un invito ad aprire i nostri cassetti interiori, a lasciare andare tutto ciò che ci tiene incatenati all’idea fossilizzata che abbiamo di noi stessi per fare spazio a ciò che chiede prepotentemente di entrare, sia esso – proprio come suggeriscono le note di regìa – un’opera d’arte da realizzare, un progetto rimandato su cui abbiamo investito e sognato tanto, un amore, un nuovo lavoro…
Nessuna parola è stata pronunciata sul palco – eccezion fatta per la radio che incalzava il nostro Bruno – eppure messaggi di profonda saggezza sono usciti dalla performance silenziosa per arrivare direttamente agli spettatori, senza bisogno di parole.
Sinossi
Bruno, artista geniale, è in crisi. Solo e senza nessun contatto con l’esterno, alla vigilia di una mostra d’arte che potrebbe renderlo famoso, non è ancora riuscito a creare la sua opera. A trarlo d’impaccio dal blocco creativo sarà la materia stessa, la Carta, grezza prima e raffinata poi, che, nonostante i desideri e la volontà di Bruno, diventerà sempre più indipendente, fino a fargli scoprire che il modo migliore per stare al mondo è aprire la porta e lasciare che ognuno, compresi noi stessi, vada con le proprie gambe per la strada che desidera.