Viaggio nella poesia perduta

Poesia

Szymborska

Wisława Szymborska
Racconto antico e altre poesie disperse
edizione con testo a fronte
A cura di Andrea Ceccherelli
Adelphi, 2025, pp. 139
€ 13

La pubblicazione di “Racconto antico e altre poesie disperse” rappresenta un nuovo tassello nella conoscenza della produzione di Wisława Szymborska, una delle voci più autorevoli della poesia del XX secolo. A cura di Andrea Ceccherelli e pubblicato da Adelphi Edizioni, il volume raccoglie testi inediti o rari dell’autrice polacca, affiancando il testo originale in polacco alla traduzione italiana, permettendo a chi ci si avventuri un confronto diretto con la musicalità e l’intensità della lingua originale.

La curatela di Andrea Ceccherelli che conclude il volume con una nota ai testi pubblicati e un breve saggio si distingue per l’accuratezza filologica e la capacità di contestualizzare le poesie all’interno del percorso della poetessa.

Questa raccolta si distingue per la varietà dei testi proposti, che spaziano dalle poesie giovanili a quelle della maturità. Il titolo originale polacco, “Wiersze rozproszone” (Poesie disperse), suggerisce proprio l’idea di un mosaico di testi che, pur non essendo stati raccolti in un volume dall’autrice stessa, rivelano una coerenza tematica e stilistica che li rende uniti da un filo invisibile.

Szymborska, con il suo consueto equilibrio tra ironia e profondità filosofica, affronta tematiche che vanno dal senso della storia alla precarietà dell’esistenza, dalla bellezza dell’effimero alla critica letteraria. La raccolta contiene componimenti che esplorano il valore della poesia, come “Critica alla poesia”, e testi che riflettono sul potere della memoria e della storia, come “Alla memoria di Fr. Halas” e “La tribuna”.

Molti dei componimenti inclusi mostrano una continuità con i temi classici dell’autrice. Tra questi spicca “Racconto antico”, che dà il titolo alla raccolta e che, per la sua riflessione sulla narrazione e sul tempo, richiama il celebre “La gioia di scrivere”. Altre poesie, come “Se mai” e “Conversazione”, rivelano l’interesse per l’amore e le relazioni umane, con il tono disincantato e ironico tipico della poetessa.

Non mancano poesie che si confrontano con il mondo politico e sociale. “La dialettica e l’arte” affronta la tensione tra l’espressione artistica e il potere, mentre “Canzoni da Bonn” e “La più bella poesia polacca degli ultimi anni” si muovono nel contesto storico della Guerra Fredda e dell’emigrazione forzata. La cifra stilistica di Szymborska è sempre presente: l’uso di immagini quotidiane per trasmettere concetti profondi, il tono colloquiale che cela riflessioni complesse, l’ironia che smorza la tragicommedia della vita. In poesie come “La tartaruga” e “Cambio d’immagine”, si percepisce la leggerezza con cui affronta il tema del tempo, mentre in “L’ape e il vetro” e “La camicia di un uomo felice” emerge il suo talento per la metafora e l’apologo.