L’intolleranza religiosa sotto la lente dei media

Dice il saggio

Volocom

Volocom Institute of Strategic Studies
Un Dio senza eserciti
L’intolleranza minaccia la fede
Persecuzioni, attentati, aggressioni: così i Media ne hanno parlato negli ultimi due anni
A cura di Andrea Franchini
Mimesis, 2024, pp. 234
€ 22,00

Un Dio senza eserciti. L’intolleranza minaccia la fede. Persecuzioni, attentati, aggressioni: così i Media ne hanno parlato negli ultimi due anni“, curato da Andrea Franchini e pubblicato da Mimesis Edizioni (2024), rappresenta un’analisi dell’intolleranza religiosa nel contesto contemporaneo a partire dal modo in cui i media hanno narrato queste vicende negli ultimi due anni. Si tratta di un’opera che unisce analisi dei dati, riflessioni filosofiche e contributi di esperti, offrendo un’ampia panoramica sui meccanismi, le cause e le conseguenze di un fenomeno che, purtroppo, continua a manifestarsi su scala globale.

Il libro nasce dal Volocom Institute of Strategic Studies, di cui Franchini è Direttore editoriale, un think tank fondato dalla tech company italiana Volocom, specializzata in Media Monitoring e News Intelligence, ovvero monitoraggio delle informazioni pubblicate sui mezzi di comunicazione e analisi strategica delle notizie attraverso tecniche di processamento automatico di grandi quantità di dati per ricavare informazioni utili a decisioni e previsioni. Questo centro studi si pone l’obiettivo di analizzare temi centrali per la società contemporanea, e “Un Dio senza eserciti” rappresenta la sua prima pubblicazione. Attraverso l’analisi condotta per due anni di oltre 4 milioni di notizie al giorno provenienti da 200 mila fonti internazionali, la ricerca traccia un quadro dettagliato dell’intolleranza religiosa, mostrando come essa sia spesso alimentata da interessi politici e da una strumentalizzazione delle fedi piuttosto che da divergenze dottrinali.

Il libro è strutturato in una prima parte discorsiva che ospita gli interventi degli esperti dell’Istituto Volocom ed esponenti delle diverse fedi religiose (Cristianesimo, Islam, Ebraismo, Induismo, Buddismo), seguita da una seconda parte concentrata sui dati, con grafici e statistiche, con un capitolo per ciascuna delle religioni prese in considerazione e un focus su Stati Uniti, Israele, Germania, Svezia, Francia e Italia.

I dati emersi dalla ricerca sono preoccupanti: gli Stati Uniti, seguiti da Israele, Germania, Svezia, Francia, registrano il maggior numero di episodi di intolleranza religiosa, principalmente di stampo islamofobo e antisemita. Le persecuzioni anti-cristiane sono alimentate da paesi come India, Cina, Nigeria, Siria. In Italia, per fortuna tra i Paesi meno colpiti dal fenomeno, l’ebraismo risulta essere la religione più perseguitata. Nel nostro Paese il 71% degli episodi riguarda violenza verbale e psicologica, il 20% aggressioni fisiche e omicidi, e solo il 10% è riconducibile a episodi di terrorismo.

Franchini e gli autori coinvolti nella pubblicazione – tra cui sociologi, filosofi e rappresentanti di varie confessioni religiose – pongono l’accento sul fallimento dell’intolleranza religiosa nel suo intento di ridurre la fede a propaganda. Fulvio Palmieri, sociologo e politologo, evidenzia il legame tra violenza verbale e fisica, sottolineando come un clima di ostilità psicologica possa preparare il terreno per atti manifestamente violenti. Stefano Davide Bettera, Presidente dell’Unione Buddhista Europea, invita a considerare le sfide della modernità, come il cambiamento climatico e la povertà, in un’ottica di rispetto reciproco e dialogo. L’imam Yahya Sergio Yahe Pallavicini richiama l’attenzione sulla necessità di ascolto e comprensione per contrastare la crescente instabilità razionale ed emotiva. Monsignor Pier Francesco Fumagalli propone la fraternità come antidoto all’intolleranza, mentre i filosofi Ugo Volli e Giovanni Leghissa analizzano il ruolo delle religioni nella genesi di comportamenti violenti e totalitari. Nell’ottica di proporre non solo un’analisi dei problemi ma anche spunti per la loro risoluzione, il libro offre una molteplicità di prospettive e un messaggio finale di speranza e azione: un mondo migliore è possibile e il dialogo è l’unica via per costruirlo. La fede continua a parlare alla dimensione più profonda dell’uomo, al di là di confini e imposizioni. Le religioni, liberate dai fardelli del fanatismo e del loro uso politico, devono essere veicoli di pace e riconciliazione.