Umanità e algoritmi

Dice il saggio

Adami

Pierluigi Adami
Oltre l’umano
Intelligenza artificiale e futuro della civiltà
Bordeaux, 2025, pp. 240
€ 22

“Oltre l’umano. Intelligenza artificiale e futuro della civiltà” di Pierluigi Adami (Bordeaux, 2025) offre un’analisi approfondita e multidisciplinare dell’impatto dell’intelligenza artificiale sulla società, unendo competenze tecniche, filosofiche ed etiche in un testo accessibile e avvincente. L’opera, strutturata in sette parti, esplora non solo le basi tecnologiche dell’IA, ma anche le implicazioni più profonde che questa rivoluzione comporta per l’umanità, proponendo riflessioni originali e stimolanti.

Adami inizia il suo viaggio introducendo il lettore al mondo dell’intelligenza artificiale, partendo dalle fondamenta storiche e tecniche che hanno reso possibile lo sviluppo di modelli avanzati come GPT e Gemini. Uno dei punti focali del libro è l’architettura “Transformer”, presentata come una svolta epocale nel campo dell’IA. L’autore spiega come questa innovazione, introdotta nel 2017 dal team di Google, abbia rivoluzionato l’elaborazione del linguaggio naturale grazie al meccanismo di attenzione, che permette alle macchine di processare dati in parallelo e di identificare le parti più rilevanti di un testo. Questo progresso tecnologico ha reso possibile lo sviluppo di sistemi come ChatGPT e Gemini, capaci di interagire con gli esseri umani in modo fluido e apparentemente “intelligente”. Adami sottolinea come il “Transformer” abbia superato i limiti delle reti neurali ricorrenti, aprendo la strada a una nuova era di applicazioni generative e cognitive.

Il libro non si limita alla tecnica, ma si spinge a esplorare questioni filosofiche ed etiche di grande rilevanza. Adami si interroga sulla natura del pensiero artificiale, chiedendosi se le macchine possano davvero “pensare” o se si tratti solo di una sofisticata simulazione. Attraverso un’analisi comparata tra la mente umana e l’IA, l’autore affronta temi come la coscienza, l’empatia simulata e il ruolo del linguaggio, sollevando interrogativi che rimangono ancora aperti nel dibattito scientifico e filosofico. Particolarmente interessante è la sezione dedicata all'”Epifania della Ragione”, in cui Adami delinea scenari futuri in cui l’IA potrebbe diventare una presenza dialogante e non più solo uno strumento passivo.

Un aspetto curioso del libro, sebbene perfettamente coerente con l’approccio complessivo, è il ringraziamento finale che l’autore rivolge – oltre al gruppo di ricerca PAD Psicologia degli Ambienti Digitali dell’Università di Roma Tor Vergata – direttamente a ChatGPT e Gemini, riconoscendo il loro contributo nella stesura del testo. Questo dettaglio, oltre a dimostrare l’approccio pragmatico e innovativo di Adami, riflette la simbiosi sempre più stretta tra esseri umani e intelligenze artificiali, tema centrale dell’opera. L’autore ammette di aver dialogato con questi sistemi durante la scrittura, utilizzandoli non solo come fonti di informazioni, ma anche come interlocutori in grado di arricchire il contenuto scientifico del libro. Questa collaborazione uomo-macchina rappresenta un esempio concreto di come l’IA stia già trasformando il modo in cui creiamo e condividiamo conoscenza.

Nelle conclusioni, Adami proietta il lettore verso il futuro, quell’”oltre” che compare nel titolo, esplorando il concetto di “Singolarità” e le possibili evoluzioni della relazione tra umani e macchine, cioè il momento in cui l’intelligenza artificiale supererà le capacità cognitive umane, potendo addirittura diventare autonoma e in grado di auto-migliorarsi in modo esponenziale. Il libro si chiude con una riflessione sul ruolo dell’IA come alleata o minaccia, a seconda delle scelte che l’umanità saprà compiere.