Gufi gandhiani
In breve
In bocca al gufo è un libro che si fa leggere con molto piacere.
Vi si trovano svariate storie brevi, quelle di animali e non solo: belle, lievi, poeticamente dolci e serene. Ognuna di esse appare al lettore come una fotografia istantanea, nella quale traspare chiaramente la vicenda raccontata e i delicati disegni dei tre bambini non fanno, come dire, che completare l’opera.
Nel libro c’è poi quel fil rouge della nonviolenza espressa in vari modi, anche ad esempio nella descrizione di un semplice oggetto come un “cacciavite” e dell’evidente nonsense nell’uso sbagliato del prefisso ‘caccia…’ invece del più normale e sicuramente meno truculento ‘gira…’. A questo proposito, va detto che si avverte la traccia del sentire dell’autore, un persuaso nonviolento con accenti gandhiano-capitiniani.
Apprezzabili infine, nel libro, certi toni “rodariani” rivolti agli adulti, magari anche a quelli che non hanno letto Rodari da piccoli e che quindi hanno ancora molto da imparare.