Barocco musicale europeo

Musica

barocco_musicale_europeo

Giorgio Monari (a cura di)
Studi sulla musica dell’età barocca
Mecenatismo, produzione e recezione della musica nell’Europa tra i secoli XVII e XVIII
Libreria Musicale Italiana, 2025, pp. 280
€ 35

Segnaliamo l’uscita di un pregevole testo di musicologia pubblicato dalla Libreria Musicale Italiana, curato da Giorgio Monari e dedicato al mecenatismo, produzione e ricezione della musica nell’Europa tra i secoli XVII e XVIII. Questi “Studi sulla musica dell’età barocca” nella collana Miscellanea Ruspoli (volume IV-2024) sono una raccolta di saggi provenienti dalle edizioni 2014-17 del Concorso Internazionale Principe Francesco Maria Ruspoli di cui il curatore del volume, Giorgio Monari, è stato a lungo direttore. Musicista, musicologo, organizzatore musicale e docente universitario, Monari scrive la prefazione all’opera in cui traccia la continuità dei contributi pubblicati e raccolti in questo volume, pur fornendo una visione articolata su un ampio arco cronologico e diverse aree del continente europeo, con al centro l’Italia.

Nel saggio di Anna Valentini viene illustrata la figura di Antonio Goretti (1571–1645) «huomo degno, onorato, intelligente di musica» e del suo ruolo nel collezionismo, mecenatismo e promozione delle arti a Ferrara. Luca Ambrosio focalizza il suo lavoro sul dramma per musica a Roma dopo Giulio Rospigliosi (1668–1689), analizzandone tipologie drammaturgiche e aspetti performativi. Tiziana Affortunato si occupa della circolazione di cantate italiane a metà Seicento, con un focus sui casi di Carlo Caproli e Girolamo Pignani. Alessandro Sanguineti, il cui saggio è in inglese, tratta le arie per violino basso solo obbligato di Bernardo Sabadini. Anna Giust, nell’ultimo saggio che completa l’opera, scrive di Nikolaj Petrovič Šeremetev e Monsieur Hivart: un caso di cooperazione internazionale nel teatro russo del Settecento.

L’edizione consta di 280 pagine su carta patinata, con una sezione centrale di figure e diverse riproduzioni di spartiti lungo tutto il testo. Un filo lega i contributi presenti nella raccolta: la centralità italiana – e il ruolo di Roma – nell’elaborazione dell’estetica dell’Europa sei e settecentesca e nella formazione di quella che possiamo definire modernità musicale.