L’uomo Prevost

Papa Leone XIV

Tutti a spiare il lessico, i gesti, le scelte e persino l’abbigliamento del Papa nuovo di zecca. Tutti a vedere quanto somiglia o prende le distanze dal suo predecessore. Tutti a sperare un Papa-Crozza del papa argentino, un imitatore perfetto con tanto di trucco che poi finisce per esserne una caricatura e altri a sperare e mettere in evidenza la fedeltà alla retta dottrina e i richiami alla tradizione che erano “scomparsi dal radar pontificio” – dicono. E se invece Prevost fosse semplicemente Prevost e volesse interpretare il ministero petrino con l’intelligenza di un vescovo di Roma del nostro tempo? Lui, col suo bagaglio di spiritualità, di scienza, di esperienze umane, di vita, di fede. Lui con gli occhi e con il cuore pieno zeppo di volti che lo hanno accompagnato fin qui. Un uomo che ora guarda il mondo dalla finestra del palazzo apostolico dopo averlo incrociato nelle strade di Chicago, nel fango di Chiclayo e nella Roma multietnica? Un uomo innamorato di Cristo e di S. Agostino, devoto della Madonna del Buon Consiglio e attento ad ascoltare cos’hanno da dire gli altri prima di dire quel che pensa lui. Un uomo che sembra prendere sul serio il Vangelo. Non mi sembra poca cosa e starei per dire che tutto sommato mi basta.