I blitz Usa contro i migranti

Mosaico che rappresenta migranti che vengono cacciati

Il programma di rimpatrio, ovvero di remigrazione, dell’era trumpiana, si realizza anche tramite blitz sui luoghi di lavoro e con l’arresto di immigrati che non abbiano i documenti in regola. Si sono verificati casi in cui alcuni studenti, ritornando a casa dalla scuola non abbiano ritrovato i propri genitori e si siano visti costretti a cominciare a fare da genitori per i fratelli e sorelle più piccoli. Si teme che tali operazioni possano cominciare ora anche nelle scuole e che i minori senza documenti validi possano essere fermati. Finora i dirigenti delle scuole Usa hanno fatto valere una legge che non consente l’ingresso nelle scuole alle forze di polizia se non per ragioni di emergenza ma intanto il numero degli studenti immigrati che frequentano sta diminuendo a causa della paura. Basterebbe di fatto un altro dei famosi executive orders di Trump per eliminare anche quella norma e dare il via a tali arresti. Non ce ne meraviglieremmo. Per ora i dirigenti delle scuole cercano di rassicurare al telefono i genitori degli studenti assenti ma non sempre riescono a raggiungere il risultato sperato. Non si tratta più di una democrazia illiberale ma dello scivolamento rapido verso uno stato di polizia che preoccupa la tenuta delle garanzie di libertà nel mondo. Altri potenti potrebbero essere presto contagiati dalla voglia di emulazione. L’unico argine è la vigilanza della società civile e la sua capacità di mobilitazione.