Pixel, la tv in briciole – Sanremo ’25

Sanremo (1) Il Festival scorre nelle epoche: dei media e dell’Italia. Da quando era Sanremo ad andare con le sue canzoni in radio e poi, tanto tanto, su dischi e in tv, a quando la tv ha cominciato ad andare a “fare Sanremo” con i suoi personaggi da schermo (cantanti e no), ad oggi, quando, nel mischione delle serate, si ritrovano le tv dell’anno in corso insieme al flusso dei social di ogni razza e specie: ❤ ❤ ❤ / Cuoricini!

Sanremo (2): i bambini in scena nei programmi per adulti sono una tristezza e uno sbaglio editoriale. Sempre. È quando le idee mancano che – anche in pubblicità – “si va sul cucciolo” di animali o di umani. The Voice Junior – già orrida in sé – come chiave a Sanremo? Ridateci la “Carta di Treviso”. Grazie. Definiva i diritti dei piccoli nei confronti del piccolo schermo.

Sanremo (3) Per il tema “linguaggio televisivo” il Festival di quest’anno è un passo in più nel configurare l’ambiente come un incrocio di scenografia e scenografica: molto costituita la prima da megaschermi di proiezione – al netto della scala d’ingresso: ripida sempre per l’inciampo di gonne lunghe e spillo- tacchi – tutta giocata la seconda su raggi ed effetti luminosi: rotanti, cangianti, a strappo cromatico, lampeggianti… E qua e là anche passaggi in un bianco e nero seppiato: vintage.

Frulla Sanremo (1) in Tv

Sarebbe ingeneroso porre paragoni con una nobiltà suina di cui nulla si butta, ma anche il Festival della canzone italiana può ben rivendicare una sua multi/produttività (televisiva).

Il primo rito – una messa cantata? Un obbligo domenicale? – è nel salotto condotto da Mara Venier “nel primo giorno dopo il sabato” dell’osservanza sanremese – sino al togliere di palinsesto l’Eredità per splasfonare alle soglie del Tg1 delle 20.

Frulla Sanremo (2) in Tv

Poi il chiacchiericcio da pseudo intervista passa, appunto, e non una volta sola, all’informazione giornalistica – prevalenza Rai, testata sempre Tg1 – con la logica “abbiamo con noi”… Si sostiene siano “pezzi” (giornalistici) “di costume”.

Frulla Sanremo (3) in Tv

Indi… Indi – un pó scadendo sul “sei bellissimo/a… cos’hai provato?” – si delinea un aggirarsi per talk, salotti minori e strapuntini video di interpreti e critici di settore o pseudo-tali… 

Sino all’esaurimento. 

E può durare persino un mese, non senza taluni ritorni, detti anche “recall”: o quando la scaletta piange (lato Tv) oppure (lato cantante) se scarseggiano le serate o i “passaggi” sullo schermo generalista. Abitualmente si inizia con la chiamatina dell’agente: “sai… sarebbe bello… un’intervistina”. 

Retroscena e retrobottega vanno poi sui social, ma, in seguito, se ne parla, di nuovo, in Tv.