Mons. Santi

Nel Dizionario della San Paolo del 2004, «Iconografia e Arte Cristiana», la voce «Beni Culturali Ecclesiastici» è stata pensata e scritta da monsignor Giancarlo Santi – pp. 239 / 256 nel Primo Tomo –: «L’espressione bene culturale rimane patrimonio particolare del mondo della riflessione filosofica e pedagogica per passare poi lentamente tra i cultori del diritto e dell’antropologia culturale» e nella ecclesiologia stabilisce la definizione del «bene culturale ecclesiastico» quale riconoscimento identitario della Chiesa nella Liturgia culmen et fons pervenendo alle «testimonianze significative della civiltà promossa dalla fede delle comunità cristiane» dove la liturgia viene considerata «come esperienza esemplare e sorgiva della Chiesa, anche se non unica ed esclusiva, nella quale diventa pienamente leggibile il significato proprio dei beni culturali ecclesiastici». Mons. Giancarlo Santi è nato vicino Modena, a Pievepelago il 13 marzo 1944 e a Milano il 28 giugno 1972 in Duomo – dove era Arcivescovo dal 1963 al 1979 mons. Giovanni Colombo: nel 1965 Cardinale da Paolo VI e Ildefonso Schuster nel 1953 lo aveva nominato Rettore dei Seminari – è stato ordinato sacerdote il 28 giugno 1972 e, due anni avanti, si laureava in Architettura trasudando nei disegni della progettualità gli armonici declivi del suo Appennino tra Modenese e Garfagnana da cui risaliva alla sua Milano. Parroco a Gesù Maria Giuseppe e poi ai Santi Nazaro e Celso alla Barona e ai Santi Silvestro e Martino ed infine a San Giovanni Bono a Milano è anche attivo all’Ufficio Tecnico della Curia e Consulente della Ucai, dal 1984 al 1995 è Responsabile dei Beni Culturali ed è Presidente dell’Arte Sacra, dal 1994/1995 è nella Pontificia dei Beni Culturali in Città del Vaticano e dal 1995 al 2005 fonda e dirige l’Ufficio Nazionale dei Beni Culturali Ecclesiastici della Cei ed è Presidente della Amei. Presso Vita e Pensiero i suoi imprescindibili volumi documentano metodologia storiografica a riflettere il suo insegnamento in Cattolica. La sua Pievepelago si riversava nella Milano di Hayez e Manzoni, con la incipiente Toscana della Carolina Augusta, Imperatrice d’Austria – tra Baviera e Wurttemberg e Vienna – che nel 1853 visita la Pievepelago del Corpus Domini e di S. Maria dell’Assunta: radici di mons. Santi a ribadire l’Europa con Rosmini e Manzoni, con Vincenzo Vela e Clemente Rebora, perpetuando la ecclesiologia dei Cardinali G. B. Montini e C. M. Martini. Mons. Giancarlo Santi ha praticato la teologia in quanto architettura e con l’arte ha vissuto una introspettiva e rigorosa spiritualità – che appare come visualizzata nel Rosmini di Vincenzo Vela – a fermentare quel rinnovamento apologetico nello svolgere il capace ascolto del mondo nella coscienza della libertà e della tolleranza, nella consapevolezza che dall’interno del Movimento Liturgico e con il Concilio Vaticano II si possa testimoniare – qui e ora – la verità della bellezza come visione di fede e speranza e di carità. Mons. Giancarlo Santi è deceduto giovedì 24 novembre 2022 a Milano e a Brescia, venerdì 25, moriva p. Rosino Gibellini, direttore della Queriniana e fondatore negli anni Sessanta delle felici collane «Giornale di teologia» e «Biblioteca di teologia contemporanea» e presenza ieratica e importante ai Corsi di Studi Cristiani, qui in Pro Civitate Christiana.