L’Università Ca’ Foscari scende in campo per proteggere la Street art

Venezia, una città storica famosa per i suoi canali e la sua architettura rinascimentale, è anche attenta alla cultura contemporanea e alle sue forme d’arte. Tra queste la forma espressiva della Street art ha destato l’interesse dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, che ha deciso di intraprendere un’iniziativa pionieristica per preservare questa forma d’arte effimera.

Fondata nel 1868, Ca’ Foscari è stata la prima istituzione in Italia dedicata all’istruzione superiore in economia e commercio. Oggi, l’università si distingue non solo per i suoi programmi in economia, ma anche per le sue ricerche innovative nel campo delle scienze umanistiche, inclusa la conservazione del patrimonio culturale.

Proprio il dipartimento di “Scienze per la Conservazione del Patrimonio Culturale” ha siglato un accordo per lo studio e la conservazione dei murales del progetto The Wallà con l’obiettivo di preservare le opere di Street art che sono esposte al deterioramento causato dal tempo e dagli agenti atmosferici.

Il progetto di Vallà

The Wallà è un progetto di rigenerazione urbana partecipata che ha preso vita a Vallà, un piccolo centro nella provincia di Treviso, in Veneto. Questa iniziativa è nata nel maggio 2021 da un gruppo di persone che volevano riappropriarsi dei loro paesaggi quotidiani per rimettere al centro l’arte e la bellezza e si proponeva di trasformare i muri degli edifici pubblici e privati in tele per un museo permanente a cielo aperto, composto da opere di Street art. È così che, grazie all’impegno dell’associazione di promozione sociale “Collettivo BocaVerta APS”, in collaborazione con il Comune di Riese Pio X (Treviso) e con il patrocinio della Regione Veneto e della Provincia di Treviso è nato The Wallà, da un gioco di parole tra il termine inglese “wall” (muro) e il paese in cui ha luogo l’iniziativa, Vallà, frazione di Riese Pio X.
Per questo progetto, che celebra questa forma d’espressione contemporanea, schietta e talvolta provocatoria, artisti di fama nazionale e internazionale hanno realizzato opere permanenti lungo le vie di Vallà, trasformando gli edifici in tele espressive.

Un modo originale per risvegliare una nuova partecipazione dal basso, per accendere identità, confronto, scintilla creativa. Non si tratta, infatti, solo di decorare i muri, ma di creare un legame tra gli abitanti e gli spazi pubblici e stimolare una partecipazione e una cittadinanza attiva. A tal scopo l’ideazione anche di workshop didattici dedicati a bambini e ragazzi, coinvolgendo artisti, urbanisti e docenti. L’obiettivo è sensibilizzare sulla street art e promuovere un nuovo sguardo sul paesaggio urbano e sociale per riappropriarsi dei luoghi quotidiani e riscoprirli.

The Wallà è in sostanza un’opportunità per trasformare Vallà in un luogo vibrante, dove l’arte urbana e la partecipazione attiva si fondono per creare un ambiente più ricco e stimolante.

Il contributo dell’Università Ca’ Foscari

L’interesse dell’Università per il progetto The Wallà, i cui murales sono entrati a far parte del patrimonio culturale italiano, è nato in ordine alle strategie e modalità di conservazione delle opere realizzate che, essendo all’aperto, sono soggette a degrado a causa di fattori ambientali come l’umidità, il sale e l’inquinamento, nonché il naturale trascorrere del tempo.

La professoressa Francesca Izzo della Ca’ Foscari e il suo gruppo di “Scienze per la Conservazione del Patrimonio Culturale” studia il fenomeno da una decina di anni e, in occasione dell’apertura della quarta stagione di The Wallà il dipartimento ha siglato un protocollo di intesa con lo scopo inviare team di professionisti durante la realizzazione dei prossimi murales, programmata per questa estate.

Le sfide uniche e specifiche da affrontare potrebbero essere diverse.

Deterioramento del muro. Le opere di street art spesso si trovano su pareti esterne, soggette a condizioni atmosferiche, umidità e inquinamento. Il muro stesso può cedere o subire danni strutturali nel tempo.

Strappi non autorizzati. Alcune opere vengono danneggiate da vandali o da chi cerca di strappare parti dell’opera per fini di vendita. Questo danneggia l’integrità dell’opera e può portare alla perdita di parti significative.

Alterazione del colore delle vernici. Le vernici utilizzate dagli artisti possono sbiadire o cambiare colore nel tempo a causa dell’esposizione alla luce solare, all’umidità e all’inquinamento atmosferico.

Indipendenza creativa degli artisti. Gli artisti di strada spesso vedono le loro opere come espressioni temporanee e personali, il che può portare a discussioni sul se e come queste opere dovrebbero essere preservate o restaurate. Il rispetto per l’intento originale dell’artista è un principio fondamentale nella conservazione dell’arte, e trovare un equilibrio tra questo e le necessità di conservazione è una sfida riconosciuta dai professionisti del settore

Gli esperti del dipartimento di “Scienze per la Conservazione del Patrimonio Culturale” di Ca’ Foscari da anni rispondono a queste sfide con scienza e innovazione. Hanno iniziato studiando le vernici utilizzate dagli artisti, analizzando come queste reagiscono agli elementi e al tempo. L’obiettivo è sviluppare metodi di conservazione che possano prolungare la vita di queste opere senza comprometterne l’integrità artistica. La ricerca ha portato a collaborazioni con chimici, fisici e conservatori, creando un dialogo interdisciplinare che è essenziale per comprendere e preservare la complessità della street art. Questo lavoro non solo protegge le opere esistenti, ma fornisce anche linee guida per gli artisti futuri su materiali e tecniche che possono resistere alla prova del tempo.

 Eseguiremo delle campagne diagnostiche – spiega Izzo – anche coinvolgendo studentesse e studenti che si stanno formando per diventare esperti scientifici nell’ambito della Conservazione. L’obiettivo sarà studiare i materiali usati dagli artisti e valutare le strategie di conservazione e di manutenzione, che spesso sono anche utili dal punto di vista economico: costa meno difendere l’arte che non restaurarla quando fortemente degradata. Ne usciranno delle tesi di Laurea Magistrale in Conservation Science and Technology for Cultural Heritage e nella triennale di Scienze e tecnologie per i beni culturali.

L’impegno dell’Università Ca’ Foscari di Venezia non è solo verso l’educazione e la ricerca, ma anche verso la salvaguardia della cultura contemporanea. La conservazione della Street art non è solo una questione di preservare l’estetica, ma anche di mantenere viva la voce e il messaggio degli artisti che hanno scelto la città come loro tela.