Fuga a Bruxelles, dove nulla è come sembra

La capitale del Belgio è una città che sa sorprendere e incantare i suoi visitatori con la sua ricchezza culturale e artistica. Tra le sue attrazioni più originali e imperdibili, spiccano due musei dedicati a due forme d’arte che hanno rivoluzionato il Novecento: il surrealismo e il fumetto.

Nascere in inverno non è poi così male se a scaldare il freddo di quei giorni ci pensa tua figlia regalandoti un viaggio. È così che un weekend di fine gennaio si è rivelato il momento perfetto per un viaggio madre-figlia a Bruxelles, una città intrisa di storia, cultura e arte. Il nostro breve itinerario ci ha portato a esplorare il Museo del Fumetto e ad immergerci nelle visioni surreali di René Magritte.

Museo del fumetto: alla scoperta delle iconiche strisce a fumetti

Dopo due giorni nella splendida Amsterdam (di cui magari racconterò in altra occasione) e un trasferimento in treno di circa tre ore, ci siamo immerse nell’atmosfera Brussellese, assaggiato la cucina locale, gustato le sue favolose gaufre e iniziato la nostra avventura alla scoperta dell’arte belga con una visita al Museo del Fumetto, un vero paradiso per gli amanti delle graphic novel e delle strisce a fumetti. Situato nel cuore di Bruxelles, il museo occupa gli spazi di un antico magazzino di tessuti in stile Art Nouveau, progettato dall’architetto Victor Horta, che offre ampi volumi e una luminosa e splendida verriera.

Solo osservare la splendida struttura del 1906 e perfettamente conservata vale il prezzo del biglietto (e ci ha risparmiato la visita al museo Horta – situato presso la casa e lo studio di Horta a Saint-Gilles – un po’ fuori mano per noi. Per info: Hortamuseum – Enter – Accueil – Onthaal).
Si tratta di uno degli ultimi edifici semi-industriali realizzati dall’architetto Horta ancora in uso. In oltre cento anni di storia l’edificio ha avuto diversi usi. Dapprima magazzino dei negozi Waucquez, dove venivano venduti i tessuti, l’edificio, per nulla adattato alla modernità e al Novecento, chiuse negli anni Settanta. Nel 1984 lo Stato acquistò lo spazio per insediarvi il nuovo Museo del Fumetto. Il progetto, ideato nel 1980 con l’approvazione di Hergé, autore di Le avventure di Tintin, è stato poi inaugurato il 3 ottobre 1989. Questo nuovo utilizzo dell’edificio ha lo scopo, non solo di mantenere viva e diffondere la storia dei fumetti, ma anche di fornire un secondo periodo di massimo splendore la costruzione di Horta.

Il Museo del Fumetto è un omaggio alla tradizione fumettistica belga, di cui Tintin è il principale rappresentante. Il museo contiene oltre 6000 fumetti originali, molti dei quali recuperati dai bidoni della spazzatura delle case editrici, che testimoniano la varietà e la qualità della produzione belga, dal genere avventuroso al genere umoristico, dal genere fantastico al genere erotico. Entrando nel museo si viene catapultati in un mondo di colori vibranti e di storie affascinanti. Le esposizioni ci hanno guidato attraverso la storia del fumetto belga, dalla sua nascita alle opere contemporanee. Presenti alcune tavole originali disegnate a mano. Con gioiosa nostalgia ho ammirato i personaggi che hanno popolato parte della mia infanzia.

Il museo propone anche una sezione dedicata al processo di creazione dei fumetti, dalla nascita dell’idea alla stampa finale, e una biblioteca con 30000 titoli in quindici lingue diverse. Qui si possono ammirare i disegni dei personaggi più famosi dei fumetti belgi, come Tintin, Asterix, Lucky Luke, i Puffi e molti altri, e conoscere i loro autori e le loro storie (https://www.comicscenter.net/en/home).

Il museo Magritte: un viaggio nei sogni e nell’assurdo

Dopo una mattinata immerse nell’arte delle strisce a fumetti, una pausa pranzo in uno dei pittoreschi bistrot di Bruxelles e una caccia agli affreschi – di cui poi vi dirò – siamo andate alla scoperta del magico mondo di René Magritte, uno dei più grandi pittori surrealisti del XX secolo.

Il Museo Magritte, inaugurato nel 2009, è il luogo ideale per immergersi nell’universo misterioso del pittore belga, uno dei massimi esponenti del movimento surrealista. Il museo ospita oltre 200 opere tra dipinti, sculture, disegni, fotografie e film, che raccontano la vita e la carriera di Magritte, dal suo periodo costruttivista al suo periodo “vache”, passando per le sue visioni oniriche e ironiche che sfidano la logica e la realtà. Il museo si trova in un elegante edificio in stile Art Nouveau, anch’esso opera di Horta, che contribuisce a creare un’atmosfera suggestiva e intima.

Delle sue opere più conosciute e riprodotte, solo L’impero delle luci (1954)si trova al Museo Magritte di Bruxelles. Si tratta di una serie di dipinti che mostrano una casa in una notte stellata, ma con una lampada accesa di giorno, per creare un contrasto tra luce e ombra, realtà e sogno. Ma tutte, davvero tutte, le opere esposte valgono una visita al museo senza dover necessariamente volare oltre oceano al MoMA di New York o al LACMA di Los Angeles.

Dalle pipe che non sono pipe a uomini con visi coperti da cilindri, ogni opera è un enigma da decifrare. Ci siamo lasciate coinvolgere dalle atmosfere oniriche e dalle illusioni ottiche che permeano le sue opere, lasciando che la mente si perdesse tra il reale e l’irreale, stando al gioco che nulla è come appare (Home – Magritte Museum (musee-magritte-museum.be).

I murales: un museo a cielo aperto

A Bruxelles l’arte del fumetto non si limita ai musei, ma si estende anche alle strade, dove si possono ammirare i murales che decorano le facciate di molti edifici, rendendo la città un vero e proprio museo a cielo aperto del fumetto. I murales raffigurano i personaggi più famosi dei fumetti belgi, come Tintin, Asterix, Lucky Luke, i Puffi e molti altri. Il percorso dei murales a fumetti è un’ottima occasione per scoprire angoli nascosti e pittoreschi di Bruxelles, e per divertirsi a cercare le opere sparse tra le vie. Puoi seguire una mappa apposita o affidarti alla tua curiosità e al tuo senso dell’orientamento. Alcuni dei murales più belli e significativi che si trovano per le vie più centrali sono:

  • Asterix (Fumetto di Goscinny & Uderzo, 2005) – Rue de la Buanderie 33: il celebre guerriero gallico e i suoi amici si affacciano da una finestra, pronti a sfidare i romani con la loro pozione magica.
  • Il giovane Albert (Fumetto di Yves Challand, 2000) – Rue des Alexiens 49: il simpatico ragazzino bruxellese vive le sue avventure quotidiane in una città in trasformazione, tra amici, scuola e famiglia.
  • Lucky Luke (Fumetto di Morris, 1993) – Rue de la Buanderie 40: il cowboy solitario che spara più veloce della sua ombra cavalca verso il tramonto, seguito dai suoi inseparabili compagni Jolly Jumper e Rantanplan, e dai temibili fratelli Dalton.
  • Broussaille (Fumetto di Frank Pé, 1999) – Rue Marché-au-Charbon: il giovane naturalista e la sua ragazza Catherine si abbracciano tra le foglie, circondati da animali esotici, in un’atmosfera romantica e poetica.
  • L’arcangelo (Fumetto di Yslaire, 1998) – Rue des Chartreux 19: una scena romantica e drammatica tratta dalla saga Sambre, ambientata nella Francia del XIX secolo, in cui due amanti si scambiano un bacio fatale sotto le ali di un angelo.
  • Tintin (Fumetto di Hergé, 2005) – Rue de l’Etuve 33: il reporter più famoso del mondo e il suo fedele cane Milou scendono le scale di una caserma dei pompieri, inseguiti da una folla inferocita, in una scena tratta dall’album Tintin in America.

Questi sono solo alcuni esempi, ma ce ne sono molti altri da scoprire. Se si ha tempo per una passeggiata fuori dal centro si può andare a caccia dei murales facenti parte dell’itinerario di Laeken.

Parcours bd striproute: camminare con il naso all’insu

https://www.parcoursbd.brussels/en/ è il sito web da consultare se si vuole seguire l’Itinerario del fumetto di Bruxelles. Qui è possibile scaricare la mappa con le posizioni degli innumerevoli murales. La Città di Bruxelles, infatti, dall’inizio degli anni ’90 rende omaggio ai personaggi e agli autori dei fumetti franco-belgi sui muri del Pentagono (centro città) e di Laeken e di Marolles.

Il percorso nasce agli inizi degli anni 90, quando la città di Bruxelles decide di opporsi ai grandi manifesti pubblicitari che deturpavano il centro cittadino. Questi manifesti però, una volta rimossi, rivelavano facciate fatiscenti che necessitavano di essere restaurate. È proprio in questo contesto che nasce il primo affresco a fumetti: il personaggio della Broussaille di Frank Pé, residente a Bruxelles nel quartiere di Plattesteen. L’iniziativa fu davvero grandiosa, capace di unire arte e rinnovamento urbano, e permise inizialmente ad alcuni autori bruxellesi di dedicarsi ai muri della capitale. Nel corso degli anni hanno collaborato autori non bruxellesi ma comunque belgi. E poi anche autori stranieri – Hugo Pratt, Zep, Dupuy-Berberian, Uderzo, Mezzo, per citarne alcuni – che fanno parte del vasto patrimonio franco-francese.

Da Tintin a Spirou passando per Corto Maltese, Lucky Luke, Yoko Tsuno, Natacha, Asterix, oggi sono più di una sessantina i personaggi che si possono ammirare durante una passeggiata fuori dagli itinerari turistici e alla scoperta delle stradine autentiche e affascinanti di Bruxelles.

Pianificare: un greeter è quello che ci vuole

Merita un breve cenno anche un’associazione che ho scoperto quasi per caso organizzando il viaggio, la International Greeter Association (internationalgreeter.org), presente a Bruxelles e in più di altri 30 Paesi nel mondo. Si tratta di un’organizzazione mondiale senza scopo di lucro che offre ai visitatori delle città in cui è presente delle passeggiate gratuite con i volontari del posto nella lingua richiesta. Io ed Elena ci siamo affidate ad uno di loro per scoprire Bruxelles al di fuori dei sentieri battuti. Lorenzo, un ragazzo italiano che vive a Bruxelles da oltre 20 anni ci ha accolto durante il suo tempo libero, ci ha illustrato la storia della città, raccontato aneddoti e mostrato luoghi e locali che difficilmente avremmo scoperto da sole (abbiamo perfino visto l’unico breve tratto ancora scoperto del fiume Senne che oggi attraversa Bruxelles come canale sotterraneo).

Le passeggiate in città, chiamate Greets, sono gratuite e senza mancia, sono offerte per singoli turisti o piccoli gruppi fino a sei persone, e per chi si trova in un Paese straniero rappresentano davvero un volto amico. I Greeter non sono guide professionali, assomigliano piuttosto ad un amico che ti accoglie nella sua città e ti da tutte le dritte che ti occorrono per gustarti fino in fondo la tua permanenza. Basta contattare l’associazione dal sito specificando le proprie richieste riguardo alla visita ed attendere di essere ricontattati.

Una piacevole fuga d’inverno

Il nostro breve ma intenso viaggio a Bruxelles si è rivelato un’esperienza piacevolmente indimenticabile. Le esposizioni visitate, i deliziosi angoli della città e un’ottima guida Greeters hanno compensato la delusione in parte provata per i molti cantieri aperti e strade mal praticabili, la chiusura di alcune attrazioni per manutenzione, il disordine e stile caotico di alcuni quartieri in cui ha prevalso la volontà di modernizzazione sulla preservazione della bellezza dell’architettura di epoche passate. 

Grazie al fantastico mondo delle strisce a fumetti e l’incantevole surrealismo di Magritte abbiamo scoperto il cuore creativo di una città che continua a celebrare la sua eredità artistica con passione e impegno. Con ricordi indelebili e una nuova prospettiva sull’arte, abbiamo salutato Bruxelles con la promessa di ritornare un giorno per esplorare ancora di più la città e la sua affascinante scena artistica, magari in compagnia del nostro nuovo amico Lorenzo.