Psicologia
Breadwinner, quando è lei che guadagna di più
È noto ormai cosa è il gender pay gap, la disparità nei guadagni medi tra uomini e donne all’interno della forza lavoro, e sappiamo anche che l’occupazione in settori meno ricchi, la scarsa presenza in posizioni dirigenziali, la scelta (poco scelta) del part time, il lavoro di cura non retribuito, le discriminazioni e i pregiudizi, le difficoltà di carriera per i carichi familiari, sono i fattori che tengono le donne in posizione subalterna nel mercato del lavoro, e le penalizzano anche dopo, al momento della pensione.
È noto anche che in Italia, sul totale delle donne tra i 15 e i 64 anni, solo una su due ha un lavoro retribuito. In questo caso, per le donne che vivono in coppia, la situazione è di una vera e propria dipendenza economica dal partner.
Esistono tuttavia situazioni inverse, dove, all’interno della coppia, è lei che riporta a casa la retribuzione maggiore, oppure garantisce l’unica fonte di reddito della famiglia. Le donne, in questi casi, sono le breadwinner, coloro che letteralmente “guadagnano il pane”. Può accadere per un periodo di crisi professionale del partner, per la disoccupazione di lui, per il dislivello di età nella coppia che vede il partner maschile già pensionato e la partner femminile ancora attiva nel lavoro, oppure per il titolo di studio più alto che lei possiede, che le garantisce redditi migliori. Questa situazione può essere comune in molte famiglie contemporanee, dove entrambi i partner possono contribuire al reddito familiare in modo significativo. Le conseguenze psicologiche e relazionali sono rilevanti, e impongono cambiamenti altrettanto di rilievo rispetto al passato.
L’economia di una famiglia, di una coppia, è un elemento molto importante del ménage quotidiano: se è lei la principale fonte di reddito nella coppia, molte dinamiche cambiano, molti stereotipi e regole sociali consolidate saltano, e questo influenza diversi aspetti della relazione.
Cosa cambia in famiglia
È probabile che si ridistribuiscano i compiti domestici quotidiani, spesso un lavoro meglio retribuito è anche quello che ha l’orario più lungo, e ciò comporta un certo terremoto nei ruoli di genere tradizionali, fino ad un parziale o totale ribaltamento. Al contrario, proprio per bilanciare la disparità di reddito, può verificarsi una esasperazione delle posizioni tradizionali, e allora al lavoro più redditizio di lei, a cui, come abbiamo accennato, si accompagna per lo più anche un orario più lungo e un dispendio energetico maggiore, si sommano i compiti domestici tradizionali. Le ragioni di questo paradosso sono molteplici, e vanno dalla difficoltà del partner maschile a mobilizzare la propria posizione tradizionale, al senso di colpa della donna per occupare molto tempo lontana dai propri cari, fino al tentativo, da parte di lei, di sovraccaricarsi per non turbare gli equilibri di coppia ed evitare così conflitti e reprimende.
Dall’alto lato, più il partner maschile resta confinato nella tradizione, più potrebbe trovarsi ad affrontare sfide che riguardo alla sua autostima o il suo sentimento di identità, specialmente se è cresciuto con l’idea che il suo ruolo primario sia quello di essere il principale fornitore di reddito.
Ma anche se all’interno della coppia interno i ruoli tradizionali fossero sufficientemente rinegoziabili, i partner potrebbero ricevere feedback negativi dal mondo esterno: pressioni o giudizi da parte dell’ambiente sociale, e ancor di più dalle famiglie di origine, rispetto alla inversione dei ruoli codificati dalla cultura patriarcale, pressioni che possono assumere diverse direzioni. Cominciando dal rimprovero al figlio maschio per non essere al primo posto nella produzione di reddito, fino al rimprovero alla figlia femmina per essersi allontanata dal ruolo tradizionale, possiamo trovare anche un giudizio negativo sul partner da parte della famiglia di lei, come un giudizio negativo sulla partner da parte della famiglia di lui. Anche il vicinato, in ambienti meno evoluti, dirà la sua, quando vede il partner maschile stendere il bucato o occuparsi dei bambini, e vede lei tornare a casa a tarda ora la sera.
E lui, come la prende?
Tra le complesse emozioni connesse a questa situazione, non possiamo tralasciare i sentimenti difficili vissuti dal partner maschile. Facevamo cenno prima alla pressione sociale, alle aspettative di genere e alla sfida per la propria identità e la propria autostima.
Se circolano sottotraccia rivalità e invidia, per non rischiare che diventino boicottaggi sottili e ostilità espresse, è importante permettersi la possibilità di parlarne, e magari si può cercare di farlo in modo rispettoso, senza fermarsi alla mera esternazione, per cogliere quali sono gli specifici elementi che possono attivare queste reazioni. Più la comunicazione sarà aperta e onesta riguardo a queste dinamiche, più probabile sarà che se ne esca senza danno.
Sostegno e comprensione reciproca sono i fondamenti di ogni coppia, più che mai in questa situazione, dove è importante riconoscere che il maggior successo finanziario non diminuisce il valore o il contributo dell’altro nella relazione. È anche molto salutare riconoscere che i ruoli tradizionali possono influenzare le percezioni, e generare sentimenti che non sono autenticamente personali, quanto sociali, cioè collegati ai parametri socialmente definiti per l’autostima e il senso di identità personale. Sarà quindi fondamentale che il partner maschile possa trovare modi per costruire la propria autostima indipendentemente dal proprio apporto alle finanze familiari. Confrontare direttamente i successi finanziari o i guadagni è una trappola da evitare con cura. Meglio cercare di darsi reciprocamente validazione e sostegno rispetto agli obiettivi esistenziali dell’uno e dell’altra.
Sarà altrettanto importante mantenere una distribuzione equa nelle responsabilità e nelle decisioni all’interno della relazione, indipendentemente dal reddito, e incoraggiare la crescita personale e l’autorealizzazione di entrambi, al di là dei risultati finanziari, valorizzando le qualità e le competenze di entrambi i partner.
In sintesi, ci vuole una dose massiccia di comprensione. Affrontare le emozioni di invidia richiede tempo, certo, e anche tanto impegno da entrambe le parti.
In mancanza di questi passaggi di autoconsapevolezza e flessibilizzazione dei ruoli, il rischio è che il partner maschile assuma il ruolo di “principe consorte”, cioè possa assumere un comportamento che può essere interpretato come presuntuoso, egocentrico o eccessivamente autoreferenziale, come nello stereotipo del marito della regina regnante che non ha il titolo di re e non detiene il potere politico. Questo comportamento può manifestarsi in vari modi, con l’aspettarsi un trattamento speciale, l’essere centrati eccessivamente su se stessi, o l’esigere attenzioni e privilegi. Mantenere un equilibrio tra l’assertività personale e il rispetto per la partner nella coppia non è affatto elementare… Reagire trascurando o svalutando la partner purtroppo viaggia molto di più in automatico.
Cosa vive lei?
Negli ultimi decenni sono in crescita costante le coppie in cui la donna ha un livello di istruzione superiore rispetto al partner. In queste famiglie il reddito può essere più elevato e sarà maggiore la stabilità finanziaria. Una madre istruita e realizzata professionalmente può avere un impatto positivo sul successo educativo dei figli. E spesso sviluppa strategie più avanzate per gestire la carriera e la famiglia, mentre assume un ruolo più influente nelle decisioni familiari, specialmente in ambiti come l’istruzione dei figli e le decisioni finanziarie.
Nel ruolo di breadwinner alcune donne possono sentirsi orgogliose di poter contribuire in modo significativo al reddito familiare, ma molte altre potrebbero sperimentare sfide o pressioni aggiuntive. Oltre all’orgoglio e alla soddisfazione, può aumentare la percezione della responsabilità di dover garantire il benessere e la cura di tutti, accanto alla stabilità finanziaria della famiglia, e quindi può diventare complicato bilanciare le richieste della carriera con quelle dei propri cari, spesso a netto discapito del tempo dedicato a se stesse. Una breadwinner potrebbe sentirsi sola a livello emotivo, perché in modo più o meno intenzionale, si trova in posizione di sfida o di discussione riguardo ai ruoli di genere tradizionali e alle aspettative sociali.
Il supporto reciproco nella coppia in questo contesto è ancora più importante di quanto già non lo sia in ogni caso, come lo è la comunicazione aperta e leale riguardo ai sentimenti e ai bisogni di entrambi. Il rispetto reciproco deve passare con precisione dalla co-gestione delle decisioni finanziarie comuni, ed è fondamentale mantenere la consapevolezza delle dinamiche di potere nella relazione, anche quelle indirette e implicite, per cercare insieme un equilibrio che sia soddisfacente per entrambi i partner e che ogni coppia dovrà costruire in modo specifico.
Di fatto, la situazione delle coppie dove è lei la breadwinner apre scenari nuovi e crea le premesse perché già nel privato, nell’intimità della negoziazione a due, i più granitici ruoli di genere possano essere ridisegnati in modo più flessibile, più rispettoso, e più contemporaneo. Con grande vantaggio per le generazioni successive.