Medicina, politica e impegno civile
Biografie

Sebastian Mattei, Fabrizio Rufo
Giovanni Berlinguer
Gli studi e l’impegno politico
Carocci, 2025, pp. 184
€ 21
Il volume Giovanni Berlinguer. Gli studi e l’impegno politico, firmato da Sebastian Mattei e Fabrizio Rufo e pubblicato da Carocci nel 2025, rappresenta un contributo importante per comprendere la figura di Giovanni Berlinguer, medico, docente universitario, politico e intellettuale che ha lasciato un’impronta significativa nella storia italiana del Novecento. Attraverso una narrazione cronologica e un’ampia documentazione tratta dall’archivio personale di Berlinguer, gli autori ricostruiscono la vita e il pensiero di un uomo che ha saputo coniugare l’impegno scientifico con quello politico, diventando un punto di riferimento nel dibattito sulle politiche della salute e non solo.
Il libro si apre con un’attenta ricostruzione degli anni giovanili di Berlinguer, nato a Sassari nel 1924 e cresciuto in una famiglia antifascista. Fin da giovane, dimostrò una spiccata sensibilità verso i temi sociali e una vocazione per la medicina, influenzato dalla figura del nonno materno, Giovanni Loriga, pioniere della medicina del lavoro in Italia. La scelta di studiare medicina e il successivo trasferimento a Roma segnarono l’inizio di un percorso che lo avrebbe portato a impegnarsi attivamente nel Partito Comunista Italiano e nelle organizzazioni studentesche internazionali, come l’Unione internazionale degli studenti, di cui divenne segretario generale e presidente tra il 1949 e il 1953.
Uno degli aspetti più interessanti del libro è l’analisi del ruolo di Berlinguer nella definizione delle politiche sanitarie italiane. Gli autori sottolineano come il suo contributo sia stato fondamentale per l’approvazione delle tre leggi del 1978: l’istituzione del Servizio sanitario nazionale, la riforma psichiatrica (legge Basaglia) e la normativa sull’interruzione di gravidanza. Berlinguer non fu solo un teorico, ma un uomo d’azione che seppe tradurre in pratica le istanze di giustizia sociale e di equità nella salute, battendosi per un sistema sanitario universale e accessibile a tutti. La sua visione della salute come diritto fondamentale e interesse collettivo emerge con chiarezza dalle pagine del volume.
Mattei e Rufo dedicano ampio spazio anche all’impegno di Berlinguer nel campo della bioetica, della medicina del lavoro e dell’ecologia, temi che egli affrontò con una prospettiva innovativa e anticipatrice. Già negli anni Settanta, ad esempio, Berlinguer sosteneva una concezione integrata della salute, vicina all’attuale approccio One Health, che considera interdipendenti la salute umana, animale e ambientale. La sua attenzione per i determinanti sociali della salute, ovvero i fattori economici, culturali e ambientali che influenzano lo stato di benessere delle persone, lo portò a collaborare con l’Organizzazione Mondiale della Sanità e a diventare un punto di riferimento a livello internazionale.
Il libro non tralascia neppure gli aspetti più personali della vita di Berlinguer, come il rapporto con il fratello Enrico, segretario del PCI, e la sua capacità di mantenere una coerenza intellettuale e morale anche nei momenti più difficili della storia italiana. Gli autori descrivono un uomo mite ma determinato, dotato di un fine senso dell’umorismo e di una profonda umanità, che seppe conquistare il rispetto e l’affetto di colleghi, studenti e compagni di partito.
La ricchezza delle fonti utilizzate – tra cui interviste, documenti d’archivio e testimonianze dirette – rende questo volume non solo una biografia accurata, ma anche un’opera che getta luce su un periodo cruciale della storia italiana, segnato da grandi riforme e da profondi cambiamenti sociali. La scrittura è chiara e accessibile, pur mantenendo un rigore scientifico che la rende adatta sia a un pubblico specialistico sia a chi voglia avvicinarsi per la prima volta alla figura di Giovanni Berlinguer.