La mente che scodinzola

Divulgazione

Vallortigara

Giorgio Vallortigara
A spasso con il cane Luna
Adelphi, 2025, pp. 219
€ 14

Giorgio Vallortigara, uno dei più importanti neuroscienziati ed etologi italiani, torna in libreria con A spasso con il cane Luna, edito da Adelphi nel 2025. Questa raccolta di saggi brevi, scritti con leggerezza e passione, intreccia scienza, letteratura e filosofia, offrendo al lettore un viaggio nel mondo animale e nella mente.

Vallortigara è una figura di spicco nel panorama delle neuroscienze e dell’etologia, noto per i suoi studi sulla cognizione animale e l’evoluzione del cervello. Professore di Neuroscienze e Cognizione animale presso l’Università di Trento, il suo lavoro ha contribuito a smantellare l’idea che l’intelligenza sia prerogativa esclusiva dell’essere umano, dimostrando come capacità cognitive sofisticate siano diffuse nel regno animale, dai pulcini ai pesci, fino agli insetti.

A spasso con il cane Luna è una raccolta di racconti scientifici che affrontano con curiosità e ironia le capacità cognitive degli animali e le loro implicazioni filosofiche, esplorando diversi aspetti della mente animale e umana. Nella raccolta Vallortigara mescola aneddoti personali e riferimenti letterari con le scoperte della neuroscienza. Il filo conduttore è l’eterogeneità: i saggi spaziano dallo studio delle zecche e dei loro peculiari comportamenti di attesa, fino alle capacità numeriche dei pulcini e alla consapevolezza di sé nei pesci. Vallortigara ci accompagna in un viaggio che parte dalla sua esperienza quotidiana con Luna, il suo cane, e si snoda tra osservazioni etologiche e riflessioni filosofiche sulla coscienza e sull’intelligenza animale.

Uno dei meriti principali del libro è la capacità di Vallortigara di affrontare questioni complesse con uno stile narrativo accessibile e accattivante. Tra i temi più rilevanti emerge la questione della cognizione animale. Vallortigara dimostra come gli animali siano dotati di capacità cognitive sorprendenti. Ad esempio, i pulcini appena nati sono in grado di eseguire semplici operazioni aritmetiche, mentre alcuni pappagalli mostrano comportamenti altruistici. Il capitolo sulle galline che producono più uova e la loro intelligenza ribalta il luogo comune secondo cui la selezione artificiale porti sempre a un impoverimento cognitivo.

L’autore esplora come il cervello degli animali sia lateralizzato, ovvero come le due metà del cervello svolgano funzioni diverse, un fenomeno presente anche nei vertebrati inferiori. Un esempio curioso è l’uso alternato delle narici nei cani, che aiuta a comprendere il funzionamento dei due emisferi cerebrali e il fenomeno della lateralizzazione e delle asimmetrie cerebrali.

Vallortigara racconta le straordinarie e inaspettate capacità cognitive di organismi apparentemente semplici, come il Physarum polycephalum, un organismo unicellulare in grado di risolvere labirinti e ottimizzare percorsi come le reti ferroviarie di Tokyo. Il libro ci porta anche a scoprire le formiche empatiche e i corvi che utilizzano strumenti per ottenere il cibo, dimostrando che l’intelligenza non è legata necessariamente alla dimensione del cervello.

Un interrogativo centrale nel libro è la coscienza negli animali. Vallortigara suggerisce che la coscienza non sia una prerogativa esclusiva degli esseri umani, ma un continuum che si estende a molte specie. Le ricerche sui pesci che si riconoscono allo specchio e sulle reazioni di alcuni animali agli stimoli sensoriali offrono spunti per rivedere il nostro concetto di consapevolezza.

Vallortigara ha il talento raro di saper coniugare rigore scientifico e capacità narrativa. I suoi saggi sono intrisi di ironia e leggerezza, rendendo la lettura piacevole anche per chi non ha una formazione scientifica. Il libro è disseminato di riferimenti letterari, dimostrando il profondo legame dell’autore con la narrativa e la filosofia. L’approccio dell’autore è quello di un esploratore curioso, pronto a smontare pregiudizi e convinzioni consolidate. Non c’è mai un tono dogmatico, ma piuttosto un invito a osservare la natura con occhi nuovi, ponendosi domande invece di cercare risposte definitive.