Il fascino della storia raccontata
Dice il saggio

Carlos García Gual
Breve apologia del romanzo storico
Prefazione di Patrizia Debicke van der Noot
Graphe.it, 2025, pp. 44
€ 7,50
Il saggio “Breve apologia del romanzo storico” di Carlos García Gual, uscito in originale nel 2002 e adesso pubblicato da Graphe.it con la prefazione di Patrizia Debicke van der Noot, rappresenta un contributo alla riflessione critica su un genere che da sempre affascina lettori e studiosi. In poche pagine, l’autore riesce a tracciare un quadro preciso e coinvolgente del romanzo storico, offrendo spunti di riflessione che abbracciano tanto l’origine quanto l’evoluzione di questa particolare forma narrativa.
Carlos García Gual (Palma di Maiorca, 1943) è un noto filologo, scrittore e traduttore spagnolo, specializzato in letteratura e filosofia dell’antichità. Professore emerito di Filologia greca all’Università Complutense di Madrid, è stato insignito per ben due volte del Premio Nazionale di Traduzione. La sua vasta produzione accademica include saggi sulla mitologia, la filosofia e la narrativa dell’antichità. Critico letterario di prestigio, è membro della Real Academia Española. Nell’edizione italiana la prefazione di questa apologia del romanzo storico è affidata a Patrizia Debicke van der Noot, scrittrice e critica letteraria, una delle voci più autorevoli in Italia nel panorama della narrativa storica, specializzata proprio nel romanzo storico e nel giallo storico.
Forme di narrazione che mescolano fatti storici e immaginazione esistono sin dall’antichità: da Erodoto a Tucidide, passando per le prime forme di romanzo nell’antichità tardiva, emerge una tradizione di scrittura che ha sempre giocato con il confine tra realtà e fiction.
Nell’evoluzione del romanzo storico un ruolo fondamentale è stato svolto dal Romanticismo che ha consacrato il genere e fornito autori come Walter Scott e Alessandro Manzoni che ne hanno definito i tratti distintivi. Successivamente, il romanzo storico ha conosciuto un periodo di crisi, per poi essere riscoperto nel XX secolo grazie a nuove sensibilità narrative e a una crescente attenzione del pubblico per la storia.
Il successo contemporaneo del romanzo storico si deve a diversi fattori, tra cui il ritorno alla narratività dopo la sperimentazione del Novecento e l’interesse sempre maggiore per il passato in un’epoca caratterizzata da rapidi cambiamenti. L’autore mette in luce anche il contributo significativo delle donne scrittrici al genere, un aspetto che fino a pochi decenni fa era poco considerato.
Con il suo saggio Carlos García Gual affronta un tema centrale nel dibattito letterario: il rapporto tra storia e finzione. Se da un lato la narrativa storica affascina il pubblico con ambientazioni dettagliate e personaggi immersi nel passato, dall’altro non manca di suscitare critiche da parte di storici e accademici, preoccupati per le possibili alterazioni della verità storica. L’autore spiega come il romanzo storico sia nato proprio dall’esigenza di colmare il divario tra cronaca e narrazione, fornendo un’interpretazione che sia al tempo stesso fedele al contesto e coinvolgente per il lettore. Il romanzo storico è, in definitiva, un mezzo per interpretare il passato e non semplicemente per riportarlo in modo sterile.
García Gual esamina il rapporto tra romanzo storico e biografia, evidenziando le numerose contaminazioni tra i due generi. La biografia, infatti, pur essendo considerata un genere di carattere più rigoroso, condivide con il romanzo storico molte delle tecniche narrative e delle strategie di costruzione dei personaggi. Particolarmente interessante è l’analisi del topos del “manoscritto ritrovato”, un espediente narrativo utilizzato in molte opere per dare veridicità alla finzione. García Gual rintraccia l’origine di questo artificio nella tradizione classica, dimostrando come esso sia stato adattato e rielaborato nel corso dei secoli fino a diventare un elemento distintivo del romanzo storico moderno.